mercoledì 26 maggio 2010

lunedì 19 aprile 2010

Benzina, distributori e storia I venditori ambulanti fanno presto spazio alle pompe fisse che nel 1920 sono gia' parte del paesaggio


Milano, racconta esordio e trasformazioni del carburante Benzina, distributori e storia I venditori ambulanti fanno presto spazio alle pompe fisse che nel 1920 sono gia' parte del paesaggio Adue passi da Milano, a Palazzolo Milanese, nel 1996 e' nato il Museo Sirm, un vero gioiello per gli appassionati del mondo dell' automobile. Un salto nel passato che merita una giornata di vacanza. Fondato da Guido Fisogni, imprenditore specializzato in impianti stradali per la distribuzione del carburante, con il passare degli anni il museo ha conquistato una fama internazionale. Oggi ha ottomila pezzi fra distributori di benzina, lattine per l' olio, attrezzi vari, cambiaolio, estintori, compressori e un incredibile numero di accessori, gadgets e giocattoli, tutti databili dall' inizio dell' Ottocento ad oggi. Un archivio di disegni tecnici e di materiale pubblicitario e' a disposizione degli studenti interessati all' evoluzione del design e della meccanica. Fisogni ha recuperato il passato, conferendo dignita' e rispetto a un oggetto industriale prima passato inosservato. La storia del carburante e' un po' quella di questo secolo. Ai primi dell' Ottocento il kerosene, distillato di quell' olio denso e scuro che a volte sgorga direttamente dal terreno, ha sostituito via via sego e stearina dall' odore nauseabondo. La distribuzione all' inizio era affidata agli ambulanti. Poi i barili vengono muniti di una pompa a stantuffo. L' impiego dei primi motori a scoppio e' il piu' delle volte statico: si tratta di azionare pompe ed altri macchinari. Per eliminare il rischio di incendio dovuto alla necessita' di portare con se' bombole di gas, si torna gradualmente a combustibili liquidi e la scelta cade su un sottoprodotto del petrolio usato come solvente nell' industria e come smacchiatore nelle case: la benzina. Con l' avvento dell' automobile, la benzina diventa il carburante piu' diffuso. A fine secolo, in America, Henry Ford riesce a imporre il veicolo a motore quale normale mezzo di trasporto e infatti ne circolano ottomila esemplari. In Europa si tratta ancora del privilegio per un' elite. Si creano punti di distribuzione in cui il carburante viene erogato attraverso una pompa cilindrica. I distributori si trovano a lato delle strade, nelle filling stations, aree specializzate dove ci si rifornisce senza essere di intralcio alla circolazione. Nel 1920 la pompa di benzina fa ormai parte del paesaggio. Contro le brutture commerciali, le costruzioni rozze e improvvisate sorgono movimenti di opinione e cosi' la ricerca del bello ad ogni costo porta a esiti di ogni tipo, in cui anche l' aspetto dei distributori diventa fondamentale. La tecnologia avanza ed entriamo nella grande stagione dello styling, ovvero l' Art Deco reso americano dal genio dei designer. Linee parallele, sagomature aerodinamiche, decorazioni geometriche, finiture impeccabili, colori accesi si impadroniscono anche dei distributori di benzina che diventano, come tanti altri prodotti industriali, pura espressione della sensibilita' del loro tempo. In Italia la colonnina del 1925 risente di un' ispirazione "romana". Con la motorizzazione di massa degli anni Cinquanta i nuovi distributori acquistano forme piu' compatte e arrotondate. Negli anni Sessanta appare il globo su cui e' indicato il marchio ad illuminare il distributore. Si vedono globi ovali, a losanga, a fiamma, a conchiglia, a corona. Per arrivare poi ai cartelli - bandiera montati su altissimi pali. Dopo le sobrie lattine di kerosene di fine Ottocento si passa al cilindro usa e getta. Le targhe a smalto per reclamizzare un prodotto diventano una vera mania. La scelta di un mezzo cosi' costoso si giustifica solo per la sua durata. Ma per una pubblicita' adulta e giocata sulla continua evoluzione del messaggio un manifesto indistruttibile rappresenta un controsenso e cosi' le targhe non tappezzano piu' le pareti dei negozi. L' evoluzione dell' estetica segue quella generale degli attrezzi da lavoro: presenta quel fascino decisamente industriale che viene dal materializzarsi di un' esigenza, di una funzione. Ma almeno in una parte di essi si avverte anche lo sforzo di apparire, seguendo quelle mode che trasformano nel tempo gli oggetti per la casa, i mezzi di trasporto e le stesse pompe di benzina. Negli anni Venti scoppia la mania dei promozionali: non dimentichiamo il Bibendum di Michelin donato ai gommisti in infinite versioni. Ma in America e' la recessione del 1929 e il conseguente calo dei consumi di carburante a scatenare la febbre della promozione. Chi si ferma a far benzina e' piacevolmente sorpreso di vedersi offrire un piccolo dono. Fa la sua comparsa un nuovo materiale capace di dare corpo - a prezzi ragionevoli - alla fantasia: la plastica. Da allora la promozione e' diventata un' arma di vendita comune anche nel mondo dei carburanti. Tutto questo mondo riunito con la pazienza e soprattutto la passione del vero collezionista riesce a trasmettere anche a noi profani l' amore per certi elementi, certe atmosfere ormai scomparsi che per i meno giovani rappresentano un nostalgico amarcord sulle corse in macchina della gioventu' e una finestra su quella dei nostri nonni. Marina Giusti del Giardino

Giusti Del Giardino Marina

mercoledì 14 aprile 2010

STAZIONE DI SERVIZIO

Per stazione di servizio si intende una struttura destinata al rifornimento di combustibile ed all'assistenza ai veicoli a motore termico ed ai loro trasportati. In realtà, dal punto di vista normativo e tecnico, sarebbe più corretto parlare di impianto di distribuzione dei carburanti, essendo la stazione di servizio una tipologia di impianto, così come la stazione di rifornimento, il chiosco e il punto isolato.

Accanto alla erogazione di carburanti, che possono essere liquidi come la benzina e il gasolio o gassosi come gas di petrolio liquefatti(GPL), metano o idrogeno, vi possono trovare posto altri servizi quali officine, autolavaggi, negozi, bar, ristoranti, stampa quotidiana e periodica. Recentemente, grazie ad alcune sentenze del Consiglio di Stato e ad alcune novità normative, soprattutto a livello regionale (Puglia, Marche e Basilicata), anche i generi di monopolio cominciano a trovare spazio presso le stazioni di servizio.

STORIA_______________________

Le prime stazioni di servizio iniziano a diffondersi durante i primi decenni del 1900. In precedenza, durante i primi anni di diffusione dei veicoli con motore a combustione interna, i carburanti erano infatti venduti in confezioni sigillate nelle drogherie ed in altri negozi generici. La nascita della stazione di servizio corrisponde quindi con l'invenzione dei primi erogatori, dispositivi in grado di sollevare il prodotto petrolifero dal serbatoio interrato nel quale è stoccato e pomparlo attraverso una tubazione flessibile ed una pistola erogatrice sino al serbatoio dell'autoveicolo da rifornire.

Le prime stazioni di servizio presentavano caratteristiche molto differenziate tra loro e lasciavano quindi molto spazio alla creatività dei progettisti che in questo modo hanno realizzato alcuni esempi significativi di una vera e propria architettura specifica.

Nel corso del tempo, con la progressiva razionalizzazione delle reti di distribuzione e della conseguente riduzione del loro numero, si è assistito ad una sempre più spiccata standardizzazione della stazione di servizio che, nel caso di alcune grandi compagnie petroliferemultinazionali utilizzano gli stessi elementi tecnici e di comunicazione pubblicitaria in decine di diversi Paesi in tutti i continenti.

Attualmente in Italia esistono oltre 24.000 stazioni di servizio distribuite tra strade e autostrade (dove vengono meglio definite come Area di servizio). Il loro erogato medio, che è in progressivo aumento, è ancora inferiore alla media europea mentre il loro numero è tuttora in costante diminuzione.

In Italia, anche a seguito dell'impennata del costo del petrolio e della conseguente diminuzione dei consumi, è prevista da molti una crescita del livello di competitività tra i diversi punti vendita. Questo sta facendo si che, accanto ai tradizionali impianti "colorati", di proprietà o convenzionati con le società petrolifere vere e proprie, stiano consolidando la loro presenza sulle strade i punti vendita indipendenti o "bianchi", ovvero con marchio diverso da quello delle compagnie o come spesso accade in Francia, direttamente dai gruppi che controllano la grande distribuzione commerciale (Auchan, Carrefour, Conad-Lecrerc, Ipercoop).


FONTI ALTERNATIVE DI ENERGIE

Per fonte di energia alternativa si intende un modo di ottenere energia elettrica fondamentalmente differente da quella ottenuta con l'utilizzo dei combustibili fossili, che costituiscono le fonti "non rinnovabili".

Spesso tale classe di fonti energetiche viene confusa o assimilata a quella delle fonti di energia rinnovabile (che in inglese sono sinonimi) o anche a quella delle fonti energetiche in grado di permettere uno sviluppo sostenibile. In realtà le fonti di energia alternativa comprendono una classe più ampia di forme di produzione di energia comprendendo "qualunque" modo di produzione di energia che non avvenga mediante l'utilizzo di combustibili fossili. Una differenza sostanziale ad esempio è la presenza fra le fonti alternative dell'energia nucleare, che non viene compresa nelle altre due classi.

Il termine divenne di uso comune negli anni settanta, a valle delle crisi petrolifere del 1973 e 1979, che avevano fatto vedere in maniera chiara le problematiche poste da un mondo dell'energia troppo dipendente dal petrolio e, in generale, dall'approvvigionamento di fonti fossili.

Negli ultimi trent'anni sono state investite nella ricerca in tal senso molte risorse umane ed economiche. Nonostante ciò, uno dei problemi è rappresentato da conflitti d'interesse tra chi dovrebbe investire i fondi nella ricerca e chi produce attualmente l'energia o chi vende petrolio: di conseguenza vengono a mancare le alternative per il futuro.

Ad oggi sta aumentando, da parte di numerosi ricercatori la preoccupazione per il futuro energetico dell'umanità. Secondo modelli ritenuti generalmente validi come ad esempio il modello di Hubbert, sembra che il petrolio sia in fase di esaurimento (molti pensano che si stia superando il picco di Hubbert). Se ciò si rivelasse vero, provocherebbe delle ripercussioni enormi (alcuni parlano di ripercussioni catastrofiche) sull'economia, lo sviluppo e il sostentamento dell'umanità nei prossimi decenni (in particolare del mondo industrializzato, che maggiormente utilizza queste fonti), in quanto estremamente dipendenti dal petrolio. Una via indicata da molti per non incappare in questi eventi, è l'emancipazione dall'utilizzo del petrolio come fonte energetica, investendo risorse, ricerca e fondi nello sviluppo di fonti alternative di energia, che attualmente ricoprono una percentuale pari a circa il 20% della produzione energetica mondiale. Alcune fonti energetiche alternative sono rappresentate da:

giovedì 1 aprile 2010

lunedì 22 marzo 2010

STREET walls experience






Una panoramica unica su un anno di interventi artistici nel contesto urbano della città di Roma: venerdì 19 Marzo alle ore 19 avrà luogo il vernissage dell'esposizione collettiva STREET - walls experience, in mostra sino al 26 Marzo presso il LABORATORIO51 , wine gallery situata nel cuore del quartiere di San Lorenzo. L'evento, curato da Elsewhere Factory e Jessica Stewart, prevede l'esposizione di dieci scatti fotografici selezionati tra i numerosi reportage di street art raccolti da Jessica Stewart tra Gennaio 2009 e Gennaio 2010 sulle strade di Roma. Tra il Pigneto, Monti, Ostiense, Trastevere, San Lorenzo, ogni immagine selezionata ha per oggetto un'opera regalata alla città negli ultimi dodici mesi. Tutti gli artisti ritratti proporranno a loro volta un'opera originale, che verrà esposta e associata allo scatto a loro dedicato: tra questi lo stancil artist francese Christian Guemy aka C215, che con i suoi lavori ha reso più vive città come New York, San Paolo, New Dehli e Parigi, insieme a JB ROCK, OMINO71 e MR KLEVRA, LUCAMALEONTE, HOGRE, URKA , ZILDA, UNO, CURT (collettivo TheStickHeads) per citarne alcuni. Durante il vernissage aperitivo di birre artigianali, vini e cibi biologici offerto dal Laboratorio51, e sino a tarda sera Djset dalle sonorità electro a cura del duo Les Courgettes.